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Se oggi pensiamo all’autotrasporto ci immaginiamo camion moderni, efficienti, futuristici.
Ma fino a pochi decenni fa il settore era completamente diverso.
Scopri con noi qualche cenno della storia di questo affascinante mondo!

Il suo vero sviluppo parte dagli anni ‘50, in un momento in cui il nostro paese ha bisogno di ripartire dopo le sciagure dalla guerra. C’è bisogno di tutto e la prima necessità è quella di trasportare merci dal Centro-Sud Italia, prevalentemente agricolo, al Nord maggiormente industrializzato ma anche più ferito dal conflitto.
Negli anni ‘60 la nostra penisola diventa un gigantesco laboratorio a cielo aperto ed è in questo periodo che l’autotrasporto diventa un ingranaggio fondamentale per lo sviluppo dell’economia. Parte la ricostruzione, vengono avviate molte opere pubbliche, tra cui l’Autostrada del Sole e tante altre strade, che favoriscono i collegamenti nella penisola e permettono una più rapida ripartenza dell’industria nazionale.
Negli anni 70’ la figura del camionista diventa molto più diffusa. Nascono i primi “padroncini”, proprietari del camion ed autisti allo stesso tempo. Compaiono i “baracchini” o “cb” che permettono agli autisti di comunicare tra loro fino a distanze di 30 km, di confrontarsi e di organizzarsi.
Negli anni ’80 la categoria, ormai strutturata, viene formalmente riconosciuta ed i diritti dei lavoratori di questo settore formalizzati.

I temi di oggi sono molto diversi; la tecnologia e la sostenibilità sono argomenti dominanti, ma anche la scarsa attrattività del settore per i giovani e la mancanza di ricambio generazionale in quello che è stato il lavoro che ha permesso il rilancio di un’intera nazione e continua ad essere anche oggi indispensabile per gli scambi commerciali.

Secondo te, quale futuro saranno in grado di costruirsi le società di trasporto e gli spedizionieri?

Continua a seguirci per rimanere aggiornato sulle novità del settore autotrasporti e spedizioni!

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