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In questo periodo storico caratterizzato da continui cambiamenti, la domanda che tutti si fanno è: che succederà dopo?

Per trovare un’esaustiva risposta a questo quesito, abbiamo deciso di ripercorrere il pensiero di Gilberto Corbellini, Professore ordinario di storia della medicina presso l’Università La Sapienza di Roma, che ci aiuterà a capire cosa possiamo realisticamente aspettarci dopo questo sfidante periodo.

Ripercorriamo insieme i punti salienti dell’analisi del Professore, per offrirti una panoramica guidata, completa e di ampia analisi.

Esperti che collaborano con l’autorevole testata giornalista mondiale The Economist sostengono che l’economia americana, che a sua volta influenza tutte le economie planetarie, crescerà di circa il 7% quest’anno. Questo trend è di circa 5 punti percentuali più rapido rispetto alla tendenza pre-pandemica. Anche altri paesi stanno assistendo ad una crescita insolitamente veloce: l’analisi riprende i dati del PIL dei 7 Paesi più influenti (Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e India) e suggerisce che un’accelerazione così sincronizzata rispetto alla tendenza è rara e non si vedeva dagli anni del secondo dopoguerra.
Possiamo quindi aspettarci che anche il nostro paese vada in questa direzione? Verosimilmente si, considerando che l’Italia è l’8a di questa graduatoria mondiale!

Il pensiero del prof. Corbellini continua riprendendo il concetto del noto economista Joseph Schumpeter di “distruzione creatrice”, ossia quell’evoluzione creativa che nasce dopo un momento di crisi e che spinge le economie a crescere dopo situazioni così delicate.

E sulla base di ciò, studi su analoghi eventi passati confermano questa idea.

È successo nel 2008 con il “fallimento Lehman Brothers”, nel 1929 con il “martedì nero di Wall Street” fino ad andare ancora più indietro al 1873 con la “grande depressione” e nel 1772 con “il panico”. Gli esempi, ciclici e numerosi, ci portano indietro nel tempo fino alla crisi del terzo secolo o a quella del primo secolo in epoca romana. Incredibile, vero? Secondo Schumpeter questa evoluzione è dovuta alla nostra stessa predisposizione alla sopravvivenza.

Portando la teoria al periodo attuale, abbiamo toccato con mano come il distanziamento fisico abbia portato allo sviluppo di nuove forme comunicative, ad ulteriore sviluppo dell’intelligenza artificiale ed una forte spinta alla digitalizzazione. Questa evoluzione rappresenta di sicuro uno step decisivo nella nostra storia: ciò che viene indebolito dalle crisi viene ricreato migliore e più forte di prima.

Concludiamo il nostro percorso con queste ultime due domande: come sarà d’ora in poi il nostro rapporto con la tecnologia? Sarà possibile rendere ogni aspetto delle nostre vite digitalizzato?

Certamente lo sviluppo tecnologico sta progredendo con grande rapidità! Affermazione quasi scontata, ma… avresti mai pensato che proprio in questi mesi è stata effettuata la prima spedizione turistica nell’orbita terrestre a bordo di una navicella spaziale privata, trasmessa in diretta sui social network? Avresti pensato che oggi, anche se a costi molto alti e non certo accessibili a tutti, persino la visita dello spazio può essere possibile su larga scala? Tecnologia e digitale sembrano poter dilagare in ogni campo fino addirittura a prevalere sull’attività umana nel futuro prossimo.

Secondo il professore possiamo stare relativamente tranquilli. Godiamoci e sfruttiamo queste straordinarie evoluzioni per il genere umano, ricordandoci che digitalizzazione, intelligenza artificiale e machine learning ci semplificano sì la vita, ma rimangono protesi di un’intelligenza ben più grande, non duplicabile e che ha generato tutto: la nostra!
Cos’altro di ancora più incredibile e straordinario riusciremo ancora a fare?

*Estratto e rielaborato dell’articolo Ci sarà un boom economico post pandemia? Ecco cosa ci insegna la Storia di L. Varlese

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